SANTERAMO – L’auto ferma in aperta campagna. Il finestrino completamente distrutto. Sul sedile lato guida il corpo riverso in una pozza di sangue e colpito da numerosi colpi presumibilmente di arma da fuoco. La fotografia regala agli investigatori l’immagine di una esecuzione in piena regola.
Si indaga nell’ambito dello spaccio degli stupefacenti dopo il ritrovamento – sabato scorso all’ora di pranzo – di un 43enne marocchino nelle campagne sulla provinciale 236 che collega Santeramo in Colle a Cassano delle Murge, in contrata Pataffio. Ad avvisare i carabinieri ritrovamento, alcuni passati. L’uomo è residente a Santeramo ormai da qualche tempo e ha precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti. Secondo i primi accertamenti sarebbero numerosi i colpi di arma da fuoco presenti sul cadavere dell’uomo.
Oltre al pubblico ministero Luisiana Di Vittorio della procura di Bari e al medico legale, infatti, è intervenuta anche la Sis, Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale dei carabinieri del capoluogo per eseguire tutte le attività di sopralluogo. Le indagini per ricostruire la dinamica esatta dell’omicidio sono in corso. Si partirà prima di tutto con gli accertamenti sul telefono cellulare della vittima. A stabilire l’esatta dinamica e l’orario del decesso, poi, sarà il medico legale.
La morte dovrebbe essere avvenuta ne luogo del ritrovamento: a confermarlo, l’assenza di segni di trascinamento e di pneumatici sull’asfalto. La domanda ora è: chi ha sparato al 43enne marocchino? Perché era lì, in aperta campagna, di sabato pomeriggio? Chi doveva incontrare? Al momento i militari della compagnia di Altamura, al quale sono state affidate le indagini, non escludono alcuna pista anche se la più accreditata potrebbe essere quella del regolamento di contri per questioni legate al traffico di stupefacenti.
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