“La strada intrapresa dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, è quella giusta: le Case di Comunità possono rappresentare la base per ricostruire un Servizio Sanitario Nazionale equo ed efficiente, garantendo ai cittadini il diritto a cure di qualità e tempi di assistenza adeguati”. È quanto afferma in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
Secondo il sindacato, il piano di realizzare 1.350 Case di Comunità entro la metà del 2026 grazie ai fondi del PNRR sarà efficace solo se queste strutture non diventeranno “cattedrali nel deserto”, ma saranno dotate del personale medico necessario per operare al meglio.
In questa prospettiva, Giuliano giudica positivamente la possibile riforma che trasformerebbe i medici di famiglia in dipendenti del SSN, mantenendo comunque la possibilità di operare come liberi professionisti, con l’obbligo di garantire ore di servizio presso le ASL per lavorare nelle Case di Comunità.
“Il rilancio della sanità italiana passa dal potenziamento della medicina territoriale – conclude il segretario – e l’idea del Ministro Schillaci va esattamente in questa direzione”.
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