Nel giorno dello sciopero nazionale per il mancato rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro AIOP ARIS e AIOP e ARIS RSA, gli operatori della sanità privata e del settore socio-assistenziale hanno portato la loro protesta davanti alla Regione Lazio.
A dar voce alla manifestazione sono stati Paolo Capone, segretario generale della UGL, e Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, che in una nota congiunta hanno dichiarato: “È inaccettabile che da anni migliaia di professionisti restino senza contratto. Sono gli stessi che, durante la pandemia, venivano chiamati eroi, ma oggi sono stati dimenticati. Lavorano in condizioni critiche, con stipendi inadeguati, mentre il tavolo delle trattative non è ancora stato avviato”.
I sindacalisti hanno sottolineato come il costo della vita stia mettendo a dura prova le famiglie di questi operatori, mentre gli adeguamenti salariali restano un miraggio. “Gli accordi ponte che dovevano portare a un contratto unico per il settore sociosanitario sono stati disattesi. Non possiamo più aspettare. È ora che le istituzioni, soprattutto quelle che utilizzano fondi pubblici, si facciano carico della loro parte di responsabilità”, proseguono Capone e Giuliano.
La UGL si dice pronta a continuare la lotta accanto ai lavoratori “fino a quando non ci saranno novità sostanziali per garantire a oltre 200 mila professionisti un nuovo contratto dignitoso, nel nome della giustizia sociale”.
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