San Severo si è stretta intorno alla memoria di Celeste Palmieri, la 56enne tragicamente uccisa dal marito Mario Furio, durante una fiaccolata organizzata dall’amministrazione comunale.
Centinaia di persone, con fiaccole in mano, si sono radunate nel parcheggio del supermercato di via Salvemini, luogo dell’omicidio avvenuto il 18 ottobre. Da lì, il corteo silenzioso ha attraversato le strade della città, fino a giungere in piazza Municipio, dove una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, è stata decorata con nastri e una corona di fiori, su cui poggiava un paio di scarpe rosse.
Nella giornata di lunedì 21 ottobre si erano celebrati i funerali di Celeste presso la parrocchia dell’Immacolata, e anche stasera, tra i partecipanti alla fiaccolata, c’erano i familiari della vittima, tra cui la figlia Giusy, e la sindaca Lydia Colangelo, che ha dichiarato. “Questo corteo vuole essere un abbraccio collettivo non solo per stasera, ma che continui ogni giorno, a livello psicologico ed economico, a lungo”.
Parole di forza e consapevolezza sono arrivate anche da Giusy, figlia della vittima: “Lo faccio per i miei figli. Insegnerò loro a non accettare nemmeno uno schiaffo. Perché da uno schiaffo si passa a un pugno e poi si perdona. Il perdono va bene, ma accettare queste cose no”.
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