Il decreto del ministero dei Trasporti sugli autovelox, annunciato solo pochi giorni fa e pensato per regolare in modo chiaro l’uso dei dispositivi di controllo della velocità, è stato sospeso. La decisione arriva per volontà del ministro Matteo Salvini, che ha chiesto ulteriori verifiche sul testo, in fase di trasmissione a Bruxelles.
Cosa prevedeva il decreto
Il provvedimento, che sarebbe dovuto entrare in vigore da luglio, stabiliva che tutti gli autovelox approvati dal 2017 in poi fossero considerati automaticamente omologati. Al contrario, quelli più datati avrebbero dovuto essere spenti fino al completamento del processo di omologazione. Una norma che, secondo Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), avrebbe causato l’oscuramento della maggior parte degli apparecchi, compresi i Tutor autostradali, proprio in piena estate.
I rischi per la sicurezza
«Una situazione che avrebbe potuto trasformarsi in un pericoloso ‘liberi tutti’, con un aumento delle infrazioni e dei rischi di incidenti — ha spiegato il presidente di Asaps Giordano Biserni —. Serve un provvedimento urgente per evitare questo scenario».
Le critiche della politica e dei consumatori
Dure le reazioni anche da parte politica. Francesca Ghirra (Avs) ha commentato: «Il ministro fleximan-Salvini deve fare i conti con le regole europee». Critiche anche dalle associazioni dei consumatori: secondo il Codacons, il rinvio genera ulteriore confusione, mentre Assoutenti suggerisce di aprire tavoli di confronto tra Comuni e cittadini per evitare il proliferare di ricorsi.
Spese postali più care per le multe
Nel frattempo, dal 31 marzo arriverà un altro aumento a carico degli automobilisti: le spese postali per la notifica delle multe passeranno da 9,50 euro a 12,40 euro. «Un incremento del 30,5% in tre anni — denuncia ancora Biserni — che grava sulle tasche dei cittadini, senza alcun meccanismo di contenimento dei costi».
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