Salento, la sentenza storica: il processo Scu a Carmiano

Si è concluso un processo che ha coinvolto il clan Scu e i suoi legami con il crimine organizzato locale. Un totale di 36 imputati hanno ricevuto condanne pesanti al termine di un processo abbreviato, culminando in una pena complessiva di oltre quattro secoli di carcere. Al centro dell’inchiesta c’era Fernando Nocera, presunto boss del clan, che ha ricevuto una pena di 20 anni.

Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina e dal Nucleo investigativo del reparto operativo di Lecce, si sono concentrate su un periodo di 18 mesi, dal dicembre 2020 al maggio 2022, durante il quale la frangia della Scu ha mostrato la propria operatività, in collegamento con il clan Tornese – Politi di Monteroni. Nel novembre 2022, a seguito di un blitz coordinato, sono stati eseguiti 37 arresti, di cui 28 in carcere e 9 agli arresti domiciliari.

La sentenza, emessa dal giudice dell’udienza preliminare Maria Francesca Mariano, ha suscitato discussioni riguardo alla presenza limitata delle parti civili nel processo, nonostante il numero elevato di persone offese individuate dalla procura. In totale, sono stati identificati 24 soggetti danneggiati, ma solo un numero ridotto di essi ha scelto di costituirsi parte civile.

Le condanne hanno colpito non solo il capomafia Nocera, ma anche altri membri del clan, con pene che variano da pochi anni a condanne superiori ai quindici anni. Per esempio, Evelina Nocera è stata condannata a 8 anni, mentre Giorgio Centonze e Gianluca Cirfeta hanno ricevuto rispettivamente 13 anni e 14 anni di carcere. Le difese degli imputati sono state affidate a un ampio gruppo di legali, tra cui nomi noti del panorama forense locale.

In aggiunta alle pene detentive, gli imputati sono stati obbligati a risarcire il ministero dell’Interno e il Comune di Carmiano, nonché alcune parti civili, con un risarcimento provvisionale di 10.000 euro ciascuno. Questa sentenza segna un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione, evidenziando l’impegno delle autorità nel contrastare il fenomeno mafioso e restituire alla comunità la sicurezza e la giustizia che merita.

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