Salario minimo: sindaco Lecce, misura contro l’impoverimento

“Ho firmato anche io la petizione per l’introduzione del salario minimo in Italia. Una misura che serve per contrastare il fenomeno dei lavoratori poveri, cioè quei circa tre milioni di concittadini la cui retribuzione li espone ad una condizione di forte privazione rispetto a spese fondamentali”. Lo comunica in una nota il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, in riferimento alla petizione a sostegno dell’approvazione della proposta di legge per introdurre il salario minimo a 9 euro l’ora. Il primo cittadino ricorda che questa misura è “già presente in tutti i Paesi del G7, in 25 dei 38 membri dell’Ocse, in 22 stati della Ue”. “Una condizione – continua il sindaco salentino – di inaccettabile diseguaglianza oggi resa ancor più grave dall’aumento dell’inflazione. Introdurre il salario minimo è la risposta – non unica naturalmente – con la quale dobbiamo rimediare al progressivo impoverimento dei lavoratori in Italia: gli unici che hanno visto la propria retribuzione diminuire del 2.9% tra il 1990 e il 2020 mentre cresceva in tutti gli altri Paesi (63% in Svezia, 33.7% in Germania, 31.1% in Francia, 6.2% in Spagna)”. “Sostenere questa petizione – conclude – significa fare gli interessi di chi ha più bisogno di vedersi riconosciuta una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Per questa ragione dovrebbe vedere tutte le forze politiche unite. Salari giusti rendono il Paese più forte e coeso”.

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