BARI – Oltre 137 milioni di ore di cassa integrazione solo nel 2020 rispetto alle 19 milioni di ore del 2019. Una cassa integrazione ordinaria che va dai 5,4 milioni di ore del 2019 ai 48 del 2020 e una cassa in deroga che passa da 409mila ore ai 37 milioni del 2021. La fotografia scattata dell’Inps nel suo rendiconto sociale fotografa una Puglia che subisce fortemente il biennio pandemico con un tessuto sociale che si è impoverito maggiormente e che fatica a risalire e un mondo delle imprese che ora deve fare anche i conti con l’inflazione e l’aumento dei costi a consumo.
I settori produttivi che nel biennio 2020 – 2021 hanno fatto riferimento maggiormente agli ammortizzatori sociali sono stati il metallurgico e il metalmeccanico con 24 milioni di ore di cassa chiesti solo nel 2020. Un terzo di questo tipo di imprese si trovano tra Bari e Taranto. Nel 2021, invece, a subire il colpo della pandemia sono stati i comparti abbigliamento e calzature con 11 milioni di ore di cassa. In ultimo, le domande di disoccupazione agricola: nel 2020 erano120mila, nel 2021 sono aumentate a 134mila, con un incremento di almeno l’11%. Un dato che fa della Puglia la seconda Regione italiana dopo la Sicilia per questo tipo di domande
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