“Ci dispiace davvero per la comunità pugliese, ma non possiamo esimerci del constatare che la maggioranza di Emiliano non sia in grado di approvare nemmeno una legge. Oggi, per l’ennesima volta, la maggioranza è crollata durante l’esame di un emendamento alla proposta di legge a firma della collega Parchitelli del Partito democratico. Una proposta sull’istituzione della difesa civica e che noi non abbiamo mai condiviso poiché si concretizza solo nella moltiplicazione delle poltrone, degli incarichi e, dunque, dei costi per le casse pubbliche”.
Lo dichiarano i consiglieri regionali pugliesi di Forza Italia Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Massimiliano Di Cuia e Paolo Dell’Erba. “Tuttavia – aggiungono -, per quanto fossimo contrari al testo, registriamo l’oggettiva impossibilità di approvare leggi e provvedimenti che possano fare la differenza e dare un significato all’attività legislativa del Consiglio regionale. Ma niente: non c’è seduta in cui non vada in scena la liquefazione del centrosinistra, tra mal di pancia e guerre intestine che si riverberano sulla collettività. Il Consiglio regionale è totalmente svilito e la buona politica cestinata. Povera Puglia”.
La maggioranza dimostra di non avere i numeri – “Quando si discutono le leggi la maggioranza dimostra di non avere i numeri. È caduta incredibilmente all’interno del Consiglio regionale di oggi la proposta di legge sull’istituzione della difesa civica, tanto voluta dalla consigliera Parchitelli, rispetto alla quale noi non eravamo assolutamente d’accordo”.
E’ il commento dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia alla bocciatura della proposta di legge in Aula. “Una proposta di legge – aggiungono – che avrebbe come al solito moltiplicato le poltrone, con la conseguente ricaduta dell’aumento di costi. Avevamo provato con una serie di emendamenti a modificarla, provando a razionalizzare sia la spesa, ma soprattutto la funzionalità del servizio che si andava ad istituire. Ma anche su questo non sono stati assolutamente d’accordo. E proprio sull’approvazione di uno degli emendamenti la maggioranza si è squagliata. A scrutinio segreto è passata la cancellazione dell’articolo 3, che modifica la legge e mette in evidenza tutti i limiti di questa maggioranza, che al momento dell’assunzione di responsabilità è venuta meno. È evidente che i problemi sono tutti al loro interno”.
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