ROMA – Avvocati contro avvocati e radicali contro l’Unione delle Camere Penali Italiane. Dopo il fallimento dei referendum sulla giustizia, c’e’ molta inquietudine tra chi ha sostenuto il si’ ai cinque quesiti rimasti molto lontani dal quorum. Ad attaccare per primo e’ stato l’organo di rappresentanza presieduto da Gian Domenico Caiazza che, in una nota diffusa gia’ ieri sera, ha parlato “dell’assurdita’ di un’ iniziativa referendaria appaltata a una forza politica in esclusiva, su quesiti scelti e scritti senza interpellare nessun
soggetto politico, associativo, accademico, culturale tradizionalmente vicino al patrimonio delle idee liberali della giustizia”. E oggi sta arrivando la risposta, indignata, dei
radicali e degli avvocati che non condividono l”epigrafe’ alla consultazione incisa dall’Unione.
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