BARI- Sarebbe entrato in due negozi di via Sparano arraffando alcuni capi d’abbigliamento e nella fuga avrebbe aggredito un vigilante che gli è stato alle calcagna comunicando ai poliziotti, di volta in volta, i suoi spostamenti: un 35enne georgiano è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile.
È accaduto nel pomeriggio del 3 luglio, a Bari, quando T.T. è stato tratto in arresto in quanto presunto responsabile del reato di rapina impropria, consumato in danno di due esercizi commerciali ubicati nel centro cittadino.
Alle 17 circa di domenica pomeriggio, un addetto alla vigilanza, in servizio presso una nota rivendita di capi d’abbigliamento, ha contattato il numero 113, riferendo al personale di Polizia in ascolto, di essere all’inseguimento di un uomo che, poco prima, ha trafugato della merce dagli espositori del negozio.
Il vigilante, con toni concitati, è riuscito a informare i poliziotti, passo dopo passo, dei movimenti dell’individuo, nonostante lo stesso avesse minacciato e aggredito la guardia, al fine di eludere l’inseguimento.
Gli equipaggi dei “Falchi” della Squadra Mobile, grazie alle notizie fornite dal vigilante, sono riusciti a rintracciare e bloccare l’uomo, rivelatosi essere un cittadino georgiano, incensurato, giunto in Italia da poco più di un mese.
Sulla base dei primi accertamenti compiuti a carico dell’uomo, sono emersi gravi indizi di colpevolezza – tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria – per il reato di rapina impropria in danno di due distinti esercizi commerciali in quanto, a seguito di perquisizione personale, il giovane è stato trovato in possesso anche di altri capi d’abbigliamento, trafugati da altro negozio del centro cittadino, nascosti all’interno di una busta dotata di schermature metalliche, in grado di inibire i sensori antitaccheggio comunemente utilizzati nei centri commerciali.
Al termine degli atti di rito, l’uomo è stato condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, innanzi alla quale si terrà il giudizio di convalida ed il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza dovrà essere accertata in sede processuale, nel contradditorio delle parti.
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