Qualità cure e assistenza sanitaria, Puglia promossa dal ministero

La sanità pugliese ha superato brillantemente l’esame del 2022, risultando “adempiente” nelle valutazioni del ministero della Salute in tutte e tre le aree principali: ospedaliera, distrettuale e prevenzione. È quanto emerge dal rapporto sul Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), lo strumento che lo Stato utilizza per valutare e assicurare la qualità, l’appropriatezza e l’uniformità dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) a tutti i cittadini.

Il rapporto, basato su 88 indicatori suddivisi in macro-aree di assistenza, mostra che la Puglia nel 2022 ha superato la soglia di adempienza in tutte e tre le aree analizzate. Si evidenzia un miglioramento rispetto al 2021, con l’area distrettuale che passa da un punteggio di 61,7 a 70 e l’area della prevenzione collettiva che sale da 67,8 a 76. Tuttavia, alcuni indicatori specifici, come quelli relativi agli stili di vita (55,9) e agli screening di primo livello per mammella, cervice uterina e colon-retto (46,8), sono ancora al di sotto della sufficienza.

Anche altre Regioni italiane hanno raggiunto la sufficienza nella capacità di garantire i LEA: Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.

Il report evidenzia che solo la Valle d’Aosta non ha raggiunto un punteggio sufficiente nell’area ospedaliera, mentre maggiori criticità emergono nell’area della prevenzione per Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il monitoraggio mostra miglioramenti anche nei tempi di attesa per le prestazioni della classe di priorità B (da eseguire entro 10 giorni), con una media nazionale dell’80,24%. In Puglia, il 65,16% delle prestazioni viene eseguito nei tempi corretti, mentre la Valle d’Aosta raggiunge il 100%. I tempi di soccorso del sistema 118 sono migliorati, con una media nazionale di 19 minuti.

Nel complesso, la capacità di fornire cure palliative è aumentata, con il 64,55% dei pazienti oncologici che ne ha avuto accesso, anche se solo 8 Regioni superano la soglia di sufficienza. Anche l’assistenza domiciliare mostra segnali di miglioramento, con solo Calabria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta sotto la soglia minima.

Infine, gli interventi per il cancro al seno in strutture ad alta specializzazione sono aumentati, mentre i parti cesarei mostrano una riduzione negli ospedali più piccoli e un aumento in quelli più grandi.

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