Un vero e proprio attacco al turismo. Questo quello che starebbe subendo la Puglia secondo il consigliere regionale Gianni De Blasi: “Nelle giornate in cui imperversa una vera e propria campagna stampa a livello nazionale sui prezzi (ritenuti eccessivamente elevati) delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari” scrive in una nota kl Consigliere Regionale della Lega, Gianni De Blasi, che interviene duramente, denunciando un vero e proprio sabotaggio a danno delle imprese turistiche Pugliesi.
“Assistiamo ormai da giorni ad una campagna mediatica nata dalla stessa Puglia e diffusasi a livello nazionale, impegnata a raccontarci di quanto siano lunari e sproporzionati i prezzi nelle nostre strutture e di quanto alto sia il costo che faremmo pagare ai turisti per venire da noi in vacanza.
Chi si avventura in tali considerazioni, non solo deforma la realtà dei fatti – generalizzando in maniera qualunquistica – ma produce un danno di immagine ed economico alle nostre attività che lavorano onestamente e tutti i giorni combattono la morsa della crisi economica e dell’aumento dei prezzi.”
“Si tende – prosegue De Blasi – a voler far passare l’idea che chi va al mare in Puglia non possa farlo spendendo meno di 100€ per un ombrellone ed un lettino. O che i B&B costino in media trecento, quattrocento, cinquecento euro a notte.
Va ricordato che nel nostro territorio esistono strutture meravigliose che fanno dormire i propri ospiti a molto meno e che esistono lidi ben attrezzati in cui trascorrere una giornata di mare a 20/30 euro.
Stesso discorso vale per i ristoranti.”
“Questa narrazione drogata – conclude De Blasi – che ci racconta di una Puglia per ricchi, che quasi “truffa” i turisti ed i Pugliesi stessi ed in cui l’avidità degli imprenditori é la sola causa del calo delle presenze, infanga il duro lavoro di tanti operatori del settore onesti, che stanno sul mercato (anche con fatica) e che si trovano a dover fare i conti con il caro vita che tutte le famiglie Italiane almeno negli ultimi 2 anni hanno dovuto fronteggiare e dal quale non sono certo esenti.”
“Invece di sparare nel mucchio – chiosa – e generalizzare pochi e sparuti episodi di speculazione (pur esistenti), chi fa (o dovrebbe fare) informazione farebbe meglio a immaginare discorsi più costruttivi. Un esempio potrebbe essere stimolare una discussione di ampio respiro sulla necessità di creare maggiori infrastrutture, di snellire la burocrazia per stimolare più investimenti e quindi provocare maggiore competitività anche sui prezzi e sull’offerta. Di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione di collegamenti veloci, sostenibili ed efficienti, spesso impantanati nei grovigli di una pubblica amministrazione e dei suoi uffici periferici che camminano con andatura ogni giorno più pachidermica.”
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