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Puglia regina del gusto: salgono a 379 le specialità tradizionali riconosciute

Salgono a 379 le “bandiere del gusto” pugliesi, le specialità alimentari tradizionali riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF). È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, basata sul nuovo censimento 2025 diffuso in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy, celebrata il 15 aprile nei mercati di Campagna Amica e negli agriturismi regionali.

Con una filiera agroalimentare che vale circa 13 miliardi di euro, il cibo si conferma come la prima ricchezza della Puglia e simbolo d’eccellenza della regione, sia in Italia che all’estero. Le specialità riconosciute sono ottenute secondo regole tramandate da almeno 25 anni, a testimonianza di una tradizione viva e di una biodiversità straordinaria.

Tra le eccellenze segnalate: canestrato, cardoncelli, lampascioni, pallone di Gravina, grano dei morti, troccoli, aspraggine volgare e cianciuffo. L’elenco comprende 17 formaggi, 2 oli aromatizzati, 1 condimento, 138 prodotti vegetali, 90 prodotti da forno e dolciari, 76 specialità gastronomiche, 11 preparazioni ittiche, 4 derivati animali e 15 bevande analcoliche, distillati e liquori, oltre a 25 carni fresche e preparazioni.

Il Made in Puglia conquista anche i mercati esteri: l’olio registra un +48% nelle esportazioni, il vino +9% e la pasta +7%, in una crescita costante da oltre un decennio. Con 66 Indicazioni Geografiche, tra DOP, IGP, STG e bevande spiritose IG, la Puglia si conferma tra le regioni leader dell’agroalimentare certificato, con un valore di 678 milioni di euro secondo l’Osservatorio Ismea-Qualivita.

A brillare è anche l’agricoltura biologica, con 311mila ettari coltivati (+12% in un anno), che rendono la Puglia prima in Italia per superfici bio, grazie anche alla rete di Campagna Amica, la più ampia del Paese per la vendita diretta.

Ma questa ricchezza è minacciata dal fenomeno del “fake in Italy”: prodotti esteri camuffati da italiani attraverso il codice doganale. Coldiretti ha avviato una mobilitazione nazionale con l’obiettivo di raccogliere un milione di firme per una legge europea che garantisca piena trasparenza sull’origine del cibo portato in tavola.

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