“I nostri figli sono parte del mondo, non un mondo a parte.” È forse questa la frase più significativa tra quelle pronunciate oggi nell’aula del Consiglio Regionale di via Gentile. “Siamo genitori di ragazze e ragazzi omosessuali o transgender, e vi chiediamo di rimuovere ogni forma di ignoranza e discriminazione di cui sono vittime, partendo proprio dalle famiglie che ahimè non sempre hanno gli strumenti per affrontare adeguatamente le situazioni. Ecco perché questa Legge non è solo importante, ma necessaria”. A parlare è Gianfranca Saracino, presidente di AGEDO Lecce, l’associazione dei Genitori di ragazze e ragazzi omosessuali e transgender intervenuta oggi nella seduta congiunta di III e VI Commissione.È un quadro preciso: intimo perché riguarda le mura domestiche, ma universale perché parla di tutte le famiglie che affrontano il tema con i propri figli.
Insieme ad Agedo, tante le associazioni presenti nella seduta di Commissione sull’approvazione della Legge “Disposizioni per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso”: rappresentanti delle Associazioni per i diritti LGBTIQ+, Associazione Consulta Regionale Aggregazioni Laicali, Associazione Movimento Spiritualità ‘Vivere In’, Associazione TGenus per la tutela dei diritti delle persone transessuali e transgender, Federazione Consultori d’Ispirazione Cristiana, Associazione Provita e Famiglia e poi il professor Alessandro Taurino, Docente associato di psicologia clinica dell’Università di Bari e Titti De Simone consigliera per l’Attuazione del programma della Regione Puglia.
“Abbiamo chiuso così le sedute dedicate alle audizioni, e potremo passare alla fase di discussione della proposta e della presentazione di eventuali emendamenti prima di approdare in Consiglio”, spiega Metallo, presidente della VI Commissione e primo firmatario della Legge. “Ovviamente spero che la norma possa essere approvata velocemente, perché è il frutto di oltre un anno di lavoro svolto con le persone e le organizzazioni che quotidianamente si battono per i diritti della comunità Lgbtiq+. Persone che vivono ogni giorno sulla propria pelle paure e discriminazioni, solitudini e barriere di accesso ai diritti.”
Adesso la palla passa ai commissari, ovvero ai consiglieri e alle consigliere delle commissioni Sanità e Cultura, che dovranno discutere, emendare ed eventualmente approvare la proposta di Legge contro l’omobitransfobia, per poi farla passare alla discussione finale in Consiglio regionale. Considerando che è stata già sottoscritta da oltre la metà del Consiglio (tra cui la Presidente del Consiglio e il suo vice, il capogruppo del PD, tre Assessore e un membro dell’opposizione), la proposta dovrebbe già passare.
“Sarebbe un segnale importante per tutte e tutti i pugliesi, di credibilità politica e istituzionale”, interviene Titti De Simone, consigliera all’attuazione del programma del presidente Emiliano, anche lei tra gli auditi. “La realizzazione di una Legge regionale contro l’omobitransfobia era presente già nel programma del 2015, e dinuovo in quello del 2020. Approvarla non solo ci metterebbe al pari con le altre Regioni, ma contribuirebbe a ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni di cui tanto al politica e la società hanno bisogno”.
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