Da quasi un anno, in Puglia, vige il divieto di pesca dei ricci di mare, grazie a una legge che ha ottenuto un ampio consenso. Approvata il 28 marzo 2023, questa normativa è stata il frutto di mesi di dialogo e confronto con i vari attori coinvolti, compresi i pescatori che hanno sostenuto la necessità di proteggere questa preziosa risorsa marina.
La decisione di imporre uno stop prolungato alla pesca dei ricci di mare è stata motivata dalla preoccupazione per il declino della popolazione di questa specie, causato da un prelievo eccessivo e indiscriminato. La legge è stata accolta con favore anche dal mondo scientifico, che ha sottolineato l’importanza di preservare l’equilibrio dell’ecosistema marino.
La normativa pugliese è stata considerata un modello da seguire, tanto che altre regioni stanno lavorando per adottare misure simili. Inoltre, è stata approvata anche dalla Corte costituzionale, confermandone la validità.
Tuttavia, sorgono ora delle questioni riguardanti i mancati ristori previsti per i pescatori autorizzati, che hanno rispettato la legge e subito conseguenze economiche. Nonostante le promesse di indennizzi da parte della Regione, i pescatori lamentano ritardi e incertezze.
La priorità rimane quella di garantire i ristori necessari a sostenere questa categoria professionale, che dipende dalla pesca per il proprio sostentamento. In questa battaglia, è importante che le istituzioni regionali agiscano tempestivamente per fornire il necessario sostegno economico e avviare campagne di sensibilizzazione per informare i cittadini sulle ragioni e sugli obiettivi del fermo pesca.
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