Tutti assolti perché “il fatto non sussiste”: è terminato il processo in merito alla discarica di Trani. Tra gli imputati c’erano due ex sindaci di Trani, Giuseppe Tarantini e Luigi Riserbato, due ex assessori comunali all’ambiente, Giuseppina Chiarello e il suo successore Giuseppe De Simone, gli ex amministratori dell’Amiu (società che gestiva la discarica) Antonello Ruggiero e Francesco Sotero, componenti del cda e del collegio sindacale, tecnici e funzionari comunali e regionali del settore Ambiente, tra cui Antonello Antonicelli (ora dg Amiu). Le accuse, a vario titolo, erano di disastro ambientale, omissione in atti d’ufficio, emissioni in atmosfera non autorizzate, concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione aggravata e gestione continuata di rifiuti in mancanza dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale. Il pm aveva chiesto condanne a pene comprese tra i 18 mesi e i tre anni di reclusione. Per Amiu, anch’essa assolta dalla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, era stata chiesta la condanna alla sanzione amministrativa pari a 200 quote societarie del valore di mille euro ciascuna. Secondo la tesi dell’accusa, l’assenza di un impianto di captazione del biogas avrebbe determinato un eccesso di presenza del materiale all’interno della discarica, con la conseguenza di un’enorme pressione che determinava l’uscita di percolato senza controllo da alcune tubazioni, ma anche, e soprattutto, la spinta verso i bordi della discarica e quindi la concreta possibilità che sia stato proprio quello il motivo dell’incidente alla base della dispersione di percolato in falda che causò poi la chiusura della discarica il 4 settembre 2014.
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