“Nonostante una produzione contenuta in termini di quantità, la qualità si è rivelata eccellente”. Così Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, ha espresso le sue considerazioni sulla recente vendemmia del celebre vino pugliese.
“La resa della vendemmia si è attestata a un livello inferiore, con una riduzione del 35% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le uve raccolte si sono distinte per la loro ottima qualità, caratterizzate da una buccia ben sviluppata e consistente: vuol dire che avremo vini ricchi di colore e struttura”, sottolinea Pastorelli.
”Quest’anno, la raccolta è stata una sfida a livello nazionale, con il clima e le malattie della vite, tra cui la peronospora, a creare difficoltà. Tuttavia, nei 18 comuni della nostra area di produzione, la situazione è stata varia. Nonostante le sfide iniziali la situazione poteva essere peggiore. In un contesto inizialmente critico, con le condizioni meteo avverse che caratterizzavano la fine di luglio e l’inizio di agosto, si è poi verificata una significativa stabilizzazione atmosferica. L’assenza di piogge e, soprattutto, la persistente ventosità di tramontana per oltre due settimane, un evento insolitamente raro che non si verificava da decenni, hanno agevolato un processo di appassimento delle uve Primitivo di Manduria. Questo processo ha contribuito in modo significativo a una maggiore concentrazione degli zuccheri, ponendo così le basi per una vendemmia di qualità”, aggiunge il presidente Pastorelli.
Concludendo, nonostante la sfida rappresentata dalle malattie e dalle condizioni climatiche iniziali avverse, la vendemmia 2023 del Primitivo di Manduria si distingue per la sua eccellente qualità, promettendo vini di alta classe per gli amanti del Primitivo di Manduria in tutto il mondo.
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