Con la presentazione ufficiale in rettorato, il progetto di restauro, recupero funzionale e valorizzazione integrata dell’ex complesso degli Olivetani entra nel vivo e si apre a ventaglio alla città. La visione del rettore, Fabio Pollice, e del suo ufficio tecnico, sposata dal Presidente della 7a Commissione Istruzione, Beni Culturali del Senato della Repubblica, Roberto Marti, che ha intercettato il finanziamento del Ministero della Cultura, si è rivelata lungimirante e vincente. Non più solo sede universitaria con spazi dedicati alla didattica e alla biblioteca, ma un centro di irradiazione turistica verso i limitrofi poli museali dell’ateneo salentino e verso i luoghi attrattori della città ormai consacrata come fucina di cultura e città d’arte. Con i suoi otto secoli, la sua straordinaria bellezza, e la sacralità che ancora lo avvolge essendo stato abitato dai Benedettini, l’ex monastero degli Olivetani con un finanziamento di 5 milioni di euro, spalmato in tre anni, si accinge a rifiorire, accendendo un faro anche sulla chiesa dei santi Niccolò e Cataldo ad esso annessa nel cimitero monumentale, gestita attualmente dal FAI che sarà inclusa dalle visite turistiche. La sede sarà convertita in un incubatore di imprese culturali e creative, mettendo in valore l’esperienza sin qui maturata dall’ateneo salentino nella creazione di spin-off universitari e di start- up, molti dei quali proprio nell’area della valorizzazione del patrimonio culturale, sfruttando il proprio percorso formativo per lo sviluppo delle capacità imprenditoriali: il Contamination Lab di Unisalento.
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