L’agricoltura jonica ha un nuovo protagonista: è il Consorzio di Tutela IGP Clementine del Golfo di Taranto, riconosciuto da un Decreto del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 gennaio scorso.
L’importante novità è stata presentata in conferenza stampa alla Camera di Commercio di Taranto, aperta dai saluti da Gianfranco Chiarelli, commissario straordinario dell’Ente camerale.
«Nel settore dell’ortofrutta, per aggredire i mercati ad alto valore aggiunto, come la GDO o il nord Europa, è necessario garantire qualità e tracciabilità del prodotto: il Consorzio di Tutela IGP Clementine del Golfo di Taranto va in questa direzione, certificando con il bollino IGP una eccellenza del nostro territorio», ha esordito Chiarelli.
«Ringrazio la nuova governance del Consorzio di Tutela, in particolare la presidente Daniela Barreca, che in meno di un anno è riuscita a riattivare il Consorzio Agrumicoltori Tarantini e a ottenere il riconoscimento ministeriale quale Consorzio di Tutela, rappresentando così un esempio virtuoso per tutta la comunità jonica: unendo le energie si possono ottenere risultati straordinari», ha aggiunto Chiarelli.
La parola è poi passata alla presidente Daniela Barreca, che ha esordito ringraziando lo stesso Gianfranco Chiarelli che “ha sempre sostenuto il nostro percorso fin da quando è iniziato nell’aprile dell’anno passato. Le origini del Consorzio di Tutela IGP Clementine del Golfo di Taranto risalgono al 1997, quando fu costituito il C.A.T. Consorzio Agrumicoltori Tarantini che ottenne poi, nel 2003, il riconoscimento IGP per le clementine dalla legislazione italiana ed europea».
«Con la nuova governance – ha continuato Daniela Barreca –, nell’aprile del 2023 è iniziato il percorso che, nel luglio dello stesso anno, ha portato a proporre al MASAF la trasformazione nel Consorzio di Tutela IGP Clementine del Golfo di Taranto».
Il decreto ministeriale ha attributo al Consorzio di tutela l’incarico di svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, vigilanza, tutela, informazione del consumatore e cura generale degli interessi della IGP «Clementine del Golfo di Taranto».
«Ringrazio tutti coloro che hanno creduto e sostenuto il nostro progetto, in particolare le aziende consorziate che oggi con noi raccolgono i primi importanti frutti del nostro lavoro – ha concluso Barreca -. Ora si apre un nuovo capitolo che ci vedrà impegnati da un lato ad allargare la base consortile, da un altro a utilizzare tutti gli strumenti per tutelare la IGP Clementine del Golfo di Taranto e promuoverla sui mercati per aumentare la redditività delle aziende agricole».
La zona tipica di produzione della IGP Clementine del Golfo di Taranto comprende l’areale dei comuni di Castellaneta, Ginosa, Massafra, Palagianello, Palagiano, Statte e Taranto, il cosiddetto “Arco Jonico Occidentale” della Provincia di Taranto.
In conferenza stampa sono intervenuti Francesco Serra, vicesindaco e assessore all’agricoltura di Palagiano, Giorgio Acquasanta, presidente del consiglio comunale di Ginosa, Mariangela Pavone, assessore all’agricoltura del Comune di Palagianello, e Carlo Liuzzi in rappresentanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
A oggi, al Consorzio di Tutela IGP Clementine del Golfo di Taranto hanno aderito quindici aziende, undici sono produttrici e quattro confezionatrici, che con una superficie di 700 ettari, la quantità stimata per ettaro è di circa 400 quintali, rappresentano il 10% del prodotto della zona tipica di produzione.
In conferenza stampa Carlo Montanaro, vicepresidente del Consorzio di Tutela, ha invitato tutte le aziende di questo territorio ad aderire in modo che anche le loro clementine possano essere certificate e commercializzate con il bollino IGP, una garanzia per i buyer e per i consumatori.
Le caratteristiche climatiche e pedologiche di questo territorio influenzano positivamente i processi di accrescimento e di maturazione dei frutti, aiutando a produrre clementine di eccellenti caratteristiche qualitative, quanto a colore e sapore, e con ottime caratteristiche organolettiche e merceologiche
Il Consorzio di Tutela sta già vagliando collaborazioni con istituti di ricerca scientifica al fine di aumentare la disponibilità temporale del prodotto sui mercati, sia attraverso una migliore gestione in campo con pratiche agronomiche innovative, sia aumentando la shelf life nel post raccolta.
La presidente Daniela Barreca ha concluso l’incontro con un forte messaggio di speranza: «Al 31 dicembre scorso, con la raccolta in campo ancora in corso, sono stati certificati IGP quasi due milioni di chili di clementine del Golfo di Taranto, un dato che ci fa ben sperare per il futuro!».
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