Dopo un finire di 2024 ad altissima tensione preoccupazione per il futuro di Stellantis, tra le dimissioni di Carlos Tavares da ceo del gruppo e le incertezze sulle prospettive future dei lavoratori, il 2025 comincia con la ripresa della attività a San Nicola di Melfi, anche se a produzione ridotti.
“L’anno appena concluso – è scritto in una nota della sigla sindacale – ha visto l’annuncio delle nuove vetture e del cronoprogramma per l’avvio della produzione dei nuovi modelli, previsto a partire dal 2025”.
Nel dettaglio si tratta di vetture non solo elettriche, ma anche mild hybrid. Un cambiamento che secondo al Uilm “rappresenta un passo verso un piano industriale più realistico rispetto al passato”.
Le condizioni generali, però, restano incerte e preoccupano il sindacato. “Dal Governo non sono ancora arrivate misure di sostegno concrete per il settore automotive e i suoi lavoratori. In Europa, la situazione rimane bloccata: la normativa sulle emissioni di CO2 è ancora in vigore senza significative modifiche o decisioni nuove”.
Uno stato di parziale incertezza che coinvolge anche, se non soprattutto, il settore della logistica e dell’indotto, è infatti ancora limpido nella mente dei lavoratori dei circa 400 lavoratori della Transnova, della Logitech e della Tecnservice la lettera di licenziamento arrivata sul finire dello scorso anno, pericolo poi rientrato a seguito di un accordo raggiunto tra Stellantis ed il ministero delle imprese e del made in Italy, che ha previsto la proroga di un anno delle commesse.
Su questo aspetto – sostiene la Uilm – sarà necessario vigilare attentamente per comprendere la reale portata di tali cambiamenti. A questo proposito – ha concluso il sindacato – auspichiamo che al tavolo convocato il 10 gennaio prossimo dal Presidente Bardi e dall’Assessore Cupparo, vengano prese decisioni concrete per tutelare questi lavoratori”.
Intanto Uil e Fismic hanno annunciato che sono stati bloccati i 14 licenziamento collettivo avviata da Logiwork, azienda dell’indotto, per ora tre mesi di cassa integrazione ma la scure dell’incertezza continua ad aleggiare sui dipendenti
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