BRINDISI – Sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Potenza 17 imputanti dell’inchiesta che, secondo le accuse della procura potentina, ruota attorno agli “affari” del giudice del Tribunale di Brindisi Gianmarco Galiano, arrestato il 28 gennaio del 2021 insieme ad altre persone.
La prima udienza del processo ordinario è stata fissata per il prossimo 22 giugno. Agli imputati, a vario titolo, vengono contestate le ipotesi di reato di associazione per delinquere, estorsione, corruzione passiva in atti giudiziari, corruzione attiva e riciclaggio.
L’inchiesta
L’inchiesta, come noto, ruota proprio attorno alla figura del giudice originario di Latiano. Secondo gli inquirenti potentini, Galiano si sarebbe appropriato, con condotte quanto meno dubbie, di parte di alcuni risarcimenti ottenuti da alcune famiglie che, proprio nella giustizia, confidavano. Si tratta dei cari di una giovane donna morta in incidente stradale e di mamma e papà di un bimbo affetto da una grave patologia per colpa medica.
Accuse, come sempre, tutte da dimostrare. Ma non sono le uniche. Come non è unico l’imputato. Insieme al giudice, alla sbarra anche altri indagati eccellenti, tra cui il commercialista di Oria Francesco Pepe Milizia, ritenuto suo braccio destro, e la ex moglie e presidente dell’ordine degli ingegneri di Brindisi, costituitasi nello stesso procedimento. E ancora, davanti al giudice, dovrà comparire l’imprenditore francavillese Massimo Bianco. Altri tre imputati hanno optato per il rito abbreviato, con udienza fissata dal Gup di Potenza per il prossimo autunno, il 12 ottobre.
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