Nonostante il maltempo, nella mattinata di venerdì 18 ottobre, in Piazza Prefettura a Potenza si è tenuta una manifestazione di protesta che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, tra lavoratori e famiglie, in risposta all’appello lanciato dalle sigle sindacali Aqcfr, Fismic e UglM. La mobilitazione è stata organizzata per denunciare la grave crisi che sta attraversando il settore automotive, una situazione che sta mettendo in ginocchio l’intera filiera produttiva.
I manifestanti hanno aderito allo sciopero generale indetto per sollecitare la politica, sia a livello nazionale che europeo, a prendere decisioni urgenti e incisive. Tra i partecipanti, sono intervenuti per spiegare le ragioni della mobilitazione i Segretari Ugl della Basilicata e Metalmeccanici, Florence Costanzo, Giuseppe Palumbo e Pino Giordano; per la Fismic, il Segretario Regionale Pasquale Capocasale, insieme a Gerardo de Grazia, rappresentante dell’associazione Aqcfr.
“Con questa protesta, vogliamo dare forza allo sciopero nazionale che si sta svolgendo contemporaneamente a Roma – hanno dichiarato i sindacalisti – Scioperiamo oggi per sostenere il settore automotive e abbiamo scelto Potenza come una delle sette piazze in cui si è tenuto un presidio, proprio nei pressi dei siti produttivi più significativi del Paese”.
Le preoccupazioni riguardano in particolare le rigide tempistiche imposte dall’Unione Europea con il Green Deal, che prevede lo stop alla produzione di auto con motori a combustione interna, una decisione che, secondo i sindacati, rischia di avere conseguenze devastanti. “La Basilicata ospita lo stabilimento Stellantis di Melfi, dove, come in tutti gli stabilimenti Stellantis in Italia, la produzione è in netto calo, con un massiccio ricorso alla cassa integrazione e gravi ripercussioni sull’indotto”.
“Questa crisi – aggiungono UglM, Fismic e Aqcfr – non colpisce solo i lavoratori diretti e quelli dell’indotto, ma interessa l’intero Paese. Abbiamo consegnato al Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, un manifesto dal titolo Unità e azioni necessarie per la difesa del settore automotive, accompagnato da un documento che sintetizza le richieste avanzate all’Unione Europea, al Governo e a Stellantis”.
In particolare, i sindacati chiedono all’UE una transizione più realistica e graduale, supportata da adeguati investimenti economici e dal riconoscimento dei combustibili alternativi. Al Governo italiano, si chiede un piano di protezione sociale rafforzata e un incremento degli investimenti per sostenere la transizione ecologica. “È fondamentale – concludono – che Stellantis rispetti i piani di investimento per gli stabilimenti italiani, garantendo continuità produttiva e innovazione tecnologica, in modo da mantenere competitivi i siti produttivi italiani”.
La manifestazione di Potenza ha raccolto una vasta adesione, anche grazie alla presenza trentennale dello stabilimento di San Nicola di Melfi e al forte coinvolgimento dell’indotto, che vive una crisi preoccupante.
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