Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) lancia un forte allarme sulla gestione della Casa Circondariale di Potenza. L’Amministrazione Penitenziaria, infatti, avrebbe deciso di riaprire due reparti detentivi ristrutturati e la Sala Regia senza prima garantire un adeguato rinforzo dell’organico della Polizia Penitenziaria.
Una decisione definita “scellerata e azzardata” dal segretario regionale del SAPPE, Saverio Brienza, che denuncia la grave carenza di personale, soprattutto nel ruolo Agenti/Assistenti maschile. La recente assegnazione di dieci unità femminili, ridottesi a otto a causa di trasferimenti, non risolve il problema, poiché il personale femminile non può operare nei reparti maschili.
Il SAPPE avverte che questa situazione potrebbe portare a una crisi nella gestione del carcere, con ripercussioni sulla sicurezza interna ed esterna. Il sindacato chiede un intervento immediato del Prefetto di Potenza per valutare la gravità della situazione e adottare misure urgenti.
Brienza evidenzia inoltre un altro nodo critico: il carcere di Potenza ospita detenuti pericolosi provenienti da istituti pugliesi, trasferiti per motivi di sicurezza dopo episodi di violenza contro il personale. Un sovraccarico che, unito alla mancanza di organico, aumenta il rischio di eventi critici.
Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, esprime solidarietà ai poliziotti penitenziari lucani, sottolineando la necessità di interventi immediati per garantire la sicurezza e il rispetto del lavoro del personale. Il sindacato conferma lo stato di agitazione e preannuncia possibili mobilitazioni in caso di mancata risposta da parte dell’Amministrazione Penitenziaria.
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