Il dibattito politico italiano si intensifica dopo la diffusione di uno spot pubblicitario di “Therapia srl”, una clinica privata con sede a Bari, che ha attirato l’attenzione per la sua proposta di accertamenti diagnostici rapidi, promettendo di evitare le lunghe attese del sistema sanitario pubblico. Al centro della controversia c’è Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, che detiene il 10% delle quote della clinica, nonostante abbia dichiarato di averle messe a disposizione degli altri soci.
Therapia srl, fondata nel 2012 da un gruppo di nove soci, ha visto l’ingresso di Gemmato nel 2013. La pubblicità, pur essendo legittima, ha scatenato un’ondata di critiche, in particolare da parte delle opposizioni. Il Partito Democratico, rappresentato dalla segretaria Elly Schlein, ha chiesto le dimissioni di Gemmato, accusandolo di contribuire a un disegno politico che mira a smantellare la sanità pubblica per favorire interessi privati. Schlein ha sottolineato che lo spot rappresenta un insulto per i milioni di italiani che rinunciano alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa.
Gemmatto ha risposto alle accuse, definendo la sinistra “bugiarda e rancorosa” e ribadendo che non esiste alcun conflitto di interessi, come confermato dall’Autorità Garante della Concorrenza. Ha inoltre messo in evidenza il lavoro del governo Meloni nel cercare di affrontare i problemi legati alle liste d’attesa, attribuendo le responsabilità della situazione attuale alla mala gestione della sinistra.
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso la propria indignazione, chiedendo le dimissioni di Gemmato e sottolineando la difficoltà di accesso alle cure per milioni di italiani. Marianna Ricciardi, deputata del M5S, ha evidenziato come la presenza di un sottosegretario della Salute in una clinica privata sia già di per sé imbarazzante, e ancor di più il fatto che questa clinica promuova i propri servizi a scapito del Servizio Sanitario Nazionale.
Dall’altra parte, Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha difeso Gemmato, accusando la sinistra di cercare un capro espiatorio per le proprie mancanze nella gestione della sanità pubblica. Ha ribadito che, come confermato dall’Autorità Garante, non esistono incompatibilità legate al ruolo di Gemmato.
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