“Pesano, eccome se pesano le evidenze del pastrocchio presentato dal Governo Meloni. Con un colpo di spugna si riduce di 1,2 miliardi la spesa del Piano nazionale complementare, offrendo ai cittadini e all’intera Ue l’indecoroso spettacolo dei ritardi, da sommare a quelli già accumulati da ogni singolo dicastero sul Pnrr. Il cosiddetto Pnrr-bis, di cui Palazzo Chigi si era evidentemente dimenticato, subirà una cospicua riduzione delle risorse attraverso una rimodulazione organica, che si tradurrà in un drastico calo degli interventi di ammodernamento dei servizi per la collettività”. Lo scrive in una nota il senatore Mario Turco, cicepresidente del M5S e oordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa.
“In particolare, emerge ancora una volta l’omicidio premeditato ai danni della sanità pubblica. Fra le missioni del Pnrr-bis, infatti, ne spiccano tre dedicate alla sicurezza e alla sostenibilità degli ospedali, all’innovazione nel campo della salute e alla tutela di salute, ambiente, biodiversità e clima – aggiunge Turco -. Da una dotazione iniziale di queste voci, equivalente all’ammontare di quasi 1 miliardo di euro, nella rimodulazione prevista dal Governo c’è una contrazione di spesa che si aggira mediamente attorno al 25% sul totale. A ciò si aggiunge un rinvio di risorse pari a 30 milioni di euro al biennio 2027/2028 rispetto ai 500 milioni di euro inizialmente in dotazione per le tecnologie innovative in ambito sanitario e assistenziale”.
“E mentre in tantissime Regioni italiane, specie in quelle del Mezzogiorno, i cittadini sono costretti a rivolgersi alla sanità privata o ad intraprendere viaggi della speranza al fine di raggiungere le strutture ospedaliere del Nord, anche solo per effettuare visite o esami, il Presidente Meloni non ha il coraggio di raccontare la verità al Paese. Una verità atroce, e cioè che questo Governo ha la chiara intenzione di sopprimere, progressivamente, il diritto alla salute degli italiani, indebolendo ulteriormente la sanità pubblica, che necessiterebbe di tempestivi interventi per il bene comune”, conclude Mario Turco.
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