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Pista Nardò, l’attacco dei sindacati

 

Sindacati sul piede di guerra contro la Nardò Technical Center e le aziende che lavorano in appalto. Una trattativa iniziata mesi fa – denunciano ora Fiom e Filcams – che,  seppure inizialmente sembrava stesse arrivando ad aperture aziendali e soluzioni positive per i lavoratori, in pochi giorni è arrivato lo strappo con lettere di licenziamento anticipato e cassa integrazione, oltre che all’applicazione di contratti in pejus, ossia peggiorativi.

Una situazione che coinvolge 50 lavoratori tutti dipendenti delle ditte che lavorano in appalto nel centro prove e prototipi di Nardò, ossia – citano i sindacati- Euroservizi, Kw e Bertrand.

“Mentre noi discutevamo adeguamento dei contratti e miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza, (molti driver per esempio hanno un contratto di terziario) a gennaio i lavoratori di KW (azienda che applica il contratto dei servizi) hanno ricevuto le lettere di licenziamento, in anticipo rispetto alla scadenza dell’appalto. “Solo in un secondo momento abbiamo saputo che l’azienda non intendeva rinnovare il contratto di appalto con NTC. Del resto dell’impresa in questione non si hanno più notizie”, spiegano Ciro Di Gioia e Daniela Campobasso, segretari generali di Fiom e Filcams di Lecce. Contemporaneamente la Euroservizi (contratto metalmeccanico) ha attivato la casa integrazione, che utilizza a sua totale discrezione e senza alcun confronto sindacale sui criteri di rotazione. I lavoratori- l’appello finale dei sindacati-

 sono stanchi della mercificazione della loro professionalità, e chiedono a gran voce l’assunzione diretta nell’azienda madre.

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