Rosa D’Amato, eurodeputata tarantina di Greens, ha scritto alla commissione europea chiedendo di indicare quali misure l’Italia può destinare al comparto della mitilicoltura e ai mitilicoltori di Taranto, in relazione alla situazione del Mar Piccolo. “A 10 anni dalla prima ordinanza di divieto allevamento mitili, non sono stati avviati interventi di bonifica del Mar Piccolo – si legge nella missiva -. Le procedure per l’affidamento di progettazione e realizzazione degli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione sono state interrotte. Il costo dei canoni delle concessioni per l’attività di maricoltura è aumentato del 700% rispetto al tariffario minimo vigente a fine 2020. Un aggravio a cui si aggiungono, sempre a causa delle mancate bonifiche, le spese legate al trasferimento del prodotto nel secondo seno del Mar Piccolo e il relativo e ulteriore canone di concessione. È evidente che i mitilicoltori tarantini necessitino di misure di sostegno ad hoc. Ho chiesto a Bruxelles di chiarire se ritiene necessario l’allestimento dei punti di sbarco e approdo finalizzati alla tracciabilità dei prodotti ittici previsto dal piano comunale delle coste. Dinanzi alla mancanza di bonifiche, all’aumento dei canoni di concessione, alla mancanza di punti di sbarco, come dovrebbero campare i pescatori tarantini? La risposta è sempre più urgente”.
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