LATIANO – Non solo una provocazione: il titolo dei seminari portati nei licei della provincia di Brindisi e Taranto dal professor Giuseppe Patisso, ordinario di Storia Moderna presso l’Università del Salento, ripercorre il contesto storico in cui l’olocausto, vergogna moderna, si è sviluppato. Patisso, anche quest’anno, sta portando nelle scuole la storia moderna nella Giornata della Memoria, domani 27 gennaio, come stabilito dall’ONU in ricordo dello sterminio del popolo ebraico. In questa data l’esercito sovietico varcò i cancelli del campo di Auschwitz, il più grande dei campi di concentramento costruito dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
La terribile scoperta
La scoperta di Auschwitz fu agghiacciante per l’intero mondo, che poté purtroppo conoscere orrori inenarrabili, e costrinse ad assumersi le proprie responsabilità tutti coloro i quali, pur avendo saputo, avevano ugualmente taciuto. Educare al rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza e discriminazione e soprattutto capire, come nel caso degli ebrei, dove affonda le sue radici “l’odio più lungo” (come è stato definito) nei confronti di un popolo discriminato nei secoli. La Giornata della Memoria, dunque, ha un duplice compito: quello di ricordare, per far sì che nessuno dimentichi l’orrore dell’Olocausto, e quello di tramandare, di raccontare la Shoah alle future generazioni e assicurarsi che non accada mai più niente del genere.
I seminari
Il Professor Patisso terrà seminari sul tema, nel rigoroso rispetto di tutte le regole previste dalle normative anti-Covid, presso il liceo delle Scienze Umane “Francesco Ribezzo”, sede di Latiano, in data 27 gennaio; presso l’I.I.S.S. “Del Prete Falcone” di Sava in data 28 gennaio; presso liceo classico-scientifico “Vincenzo Lilla” di Francavilla-Oria il 31 gennaio. Un approccio diverso alla materia, quello scelto dal docente universitario, che non si limita a ripercorrere la tragedia della Shoah ma parte da molto più lontano, nel tentativo di tratteggiare le origini del male nella storia e non solo durante il funesto periodo nazifascista, un’epoca funesta che neppure sarebbe dovuta esistere e che però è durata anche troppo a lungo.
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