Dopo Frosinone e Genoa, il Cagliari è la terza squadra promossa in Serie A. Nella finale di ritorno dei playoff giocata in un San Nicola strapieno, la formazione sarda ha battuto il Bari 1-0 con una rete in pieno recupero di Pavoletti (95’) che vale la promozione nella massima serie. Il Bari recrimina per un palo di Folorunho al 95’. All’andata, la sfida giocata in Sardegna si era conclusa 1-1.
Ribaltando i pronostici pro Baril,alimentati dall’esito dell’andata (il pari all’Unipol Domus), il Cagliari si è assicurato la promozione dopo solo un anno nel purgatorio dei cadetti,espugnando il San Nicola, grazie a una girata vincente nel recupero di Pavoletti (al 49’st) su percussione di Zappa (favorita dalla doppia incertezza di Maita e Zuzek).
Decisiva nella corsa play off e nelle due finali è stata la capacità di Ranieri di tenere i suoi sempre in tensione, pienamente dentro le sfide, grazie a una gestione tattica accorta e a innesti nella ripresa che esaltano il maggiore tasso di esperienza della sua squadra.
Il risultato della gara d’andata aveva mostrato i sardi in difficoltà sul piano fisico, mentre a Bari c’è stata una reazione di temperamento e razionalità. La famiglia De Laurentiis ha visto sfumare l’accoppiata scudetto del Napoli e promozione biancorossa a tre minuti dalla fine della gara.
Un notte da record con il nuovo primato di presenze nell’Astronave, 58.206 spettatori, non è bastato a realizzare il sogno della spregiudicata neopromossa, giunta terza alla fine del torneo. Grande è il rammarico per Di Cesare e compagni che grazie a un eccellente Caprile tra i pali avevano disinnescato tutte le occasioni costruite dai sardi (nella ripresa aveva respinto una angolata girata di Dossena), mentre Folorunsho al 38’st aveva sfiorato il vantaggio con un tiro a giro respinto dalla traversa.
Dopo la delusione, il Bari dovrà ripartire facendo tesoro degli errori e patrimonializzando un seguito sportivo che rende il San Nicola uno degli stadi più frequentati d’Italia.
La cronaca: Stesso undici di Cagliari per Mignani con Di Cesare per Zuzek, Ranieri se la gioca con il 4-4-2 con Luvumbo e Lapadula davanti.
Il primo tempo è prevalentemente di marca cagliaritana. Il Bari sa dell’importanza della posta in palio e il Cagliari sa che deve vincerla per portare a casa la Serie A. Elia Caprile si erge ad assoluto protagonista salvando la sua porta almeno in tre occasioni. Al 7’ salva sul colpo di testa di Dossena e vede la conclusione di Deiola sfilare a lato di un soffio. Al 20’ va a deviare in angolo una conclusione di Luvumbo, servito da Makoumbou e al 37’ è miracoloso sul colpo di testa a botta sicura di Di Pardo.
Dentro Ricci per Mazzotta a inizio secondo tempo e subito occasionissima per il 31 del Bari che in avvio si ritrova sui piedi la palla del vantaggio. Ancora Caprile bravissimo su Dossena al 30’, poi Folorunsho sfiora il vantaggio a 10’ dalla fine: ripartenza orchestrata da Molina che apre per Folorunsho, destro che termina a sul palo e strozza in golo l’urlo dei biancorossi. Al 48’ la beffa: traversone di Zappa per Pavoletti che anticipa Zuzek, cala il gelo sul San Nicola. Il Cagliari va in A tra le lacrime dei biancorossi, che non coronano il sogno al termine di una stagione comunque monumentale.
BARI-CAGLIARI 0-1
RETE: 95’ Pavoletti (C).
BARI 4312: Caprile, Dorval, Di Cesare (64’ Zuzek), Vicari, Mazzotta (46′ Ricci); Maita, Maiello, Benedetti; Esposito (64’ Ceter, 79’ Folorunsho); Cheddira, Morachioli (73’ Molina). Panchina: Frattali, Matino, Antenucci, Benali, Botta, Pucino, Bellomo. All. M. Mignani
CAGLIARI 433: Radunovic; Zappa, Dossena (82′ Barreca), Obert, Azzi (83′ Viola); Makoumbou, Deiola, Di Pardo (68’ Prelec); Lella (68’ Mancosu), Lapadula, Luvumbo (89’ Pavoletti). Panchina: Aresti, Ciocci, Goldaniga, Rog, Altare, Millico, Kourfalidis. All. Ranieri.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata. Assistenti: Giallatini e Preti. IV: Doveri. VAR: Fabbri. AVAR: Dionisi.
AMMONITI: Dorval, Maita, Benedetti, Folorunsho (B); Deiola, Mancosu, Luvumbo (C).
NOTE: Spettatori 58.206, record assoluto per l’impianto (1.147 tifosi ospiti).
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