PARIGI – Alle Olimpiadi Domenico Acerenza ha chiuso al quarto posto la gara dei 10 km di nuoto di fondo. Nelle acque della Senna oro all’ungherese Kristof Rasovszky, argento al tedesco Oliver Klemet, bronzo all’altro ungherese David Betlehem. Nono Gregorio Paltrinieri, crollato negli ultimi metri.
Una delle più belle gare nelle acque libere mai fatte, lasciando le storie dei giorni passati. Ma non mi
ritufferei nella Senna, ora speriamo di stare bene nei prossimi giorni sennò qualcuno dovrà assumersi le sue responsabilità” .
Lo ha detto Domenico Acerenza, quarto nella 10km nella prova in acque libere a Parigi, ribadendo il concetto già espresso ieri
da Ginevra Taddeucci, ieri bronzo nella gara femminile. “Ho letto che qualcuno ci chiedeva di non buttarci nella
Senna, ma era come chiedere di non andare a lavoro. Siamo stati messi in questa condizione e dovevamo farcela andare. Non mollo mai, io sono così. Ci credo fino alla fine, è la mia filosofia. Più di così non potevo fare, esistono anche i quarti anche se
non ci piacciono. Ero pronto a morire in questa gara e ci sono riuscito”, ha concluso il nuotatore lucano.
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