Durante la presentazione del nuovo corso universitario in farmacia, il sindaco Rinaldo Melucci ha offerto una visione ottimistica e prospera della città, evocando immagini di benessere e sviluppo. Tuttavia, le sue parole non hanno convinto tutti.
Pietro Pallini, coordinatore della UIL di Taranto, ha criticato aspramente questa narrazione, definendola una “fantasilandia” lontana dalla realtà quotidiana dei cittadini. “Se la descrizione del sindaco fosse vera, vivremmo tutti tranquilli”, ha dichiarato Pallini paragonando la visione di Melucci a una serie televisiva fiabesca degli anni ’70.
Pallini ha presentato dati allarmanti sulla situazione economica e industriale di Taranto. La città detiene il primato regionale per le crisi industriali, con 73 tavoli di crisi, di cui 52 legati all’industria, coinvolgendo oltre 10.500 lavoratori. Questi numeri escludono anche le problematiche legate all’ex Ilva e al Porto.
La disoccupazione a Taranto è preoccupante: il tasso locale è del 13,3%, superiore alla media nazionale dell’8,1% e a quella regionale del 12,1%. Il tasso di occupazione è solo del 38,4%, contro il 52,2% a livello nazionale.
La cassa integrazione è un altro indicatore della crisi. Nel 2023, il 34% della cassa integrazione ordinaria in Puglia è stato processato a Taranto. La città rappresenta anche il 58,6% della cassa integrazione straordinaria regionale, con 13.794.603 ore registrate, segnando un aumento del 203,56% rispetto all’anno precedente.
Il commercio locale è in declino: tra il 2021 e il 2023 hanno chiuso 507 attività, con un numero di cessazioni doppio rispetto alle aperture nel 2023.
Sul fronte demografico, Taranto ha perso 60.000 abitanti in 40 anni, con una diminuzione di 3.000 solo nell’ultimo anno. La città è in declino demografico, con 2.500 decessi annui contro soli 1.300 nuovi nati.
La fuga dei giovani è un altro problema critico. Tra il 2002 e il 2021, il Sud ha perso 808.000 under 35, di cui 263.000 laureati. L’industria contribuisce solo per il 10% alla ripresa del Sud, rispetto al 24,5% nel resto d’Italia.
La povertà è in aumento: secondo l’ISTAT, il 10,7% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta, con un picco dell’11,2% nel Sud. Il 41,4% delle famiglie povere risiede nel Mezzogiorno. Secondo la Caritas, il 9,4% della popolazione vive in povertà assoluta, un dato triplicato in 15 anni.
Pallini ha criticato anche la gestione dei rifiuti. La raccolta differenziata a Taranto è ferma al 27%, con un deficit di 10,8 milioni da colmare.
Infine, Pallini ha espresso preoccupazione per la gestione delle risorse del PNRR e altri fondi europei, lamentando la mancanza di trasparenza nella loro destinazione. La mobilità è un altro problema: la soppressione della linea ferroviaria Taranto-Roma ha ulteriormente isolato la città.
“Crediamo nello sviluppo alternativo e nelle opportunità”, ha concluso Pallini, “ma siamo ansiosi di vedere risultati concreti che non penalizzino chi crede in una politica seria e orientata al bene comune.”
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