Un innovativo snack per aperitivi e rompidigiuno, che ha conquistato la finale nazionale dell’Oscar Green dei giovani imprenditori Coldiretti, proviene direttamente da Altamura. Si tratta delle orecchiette alle cime di rapa fritte, un’idea di Nicola Dibenedetto che ha rivisitato un simbolo della cucina pugliese.
Utilizzando le ‘miezz tiemp’, la varietà più antica di cime di rapa raccolte fresche in primavera, Nicola ha trasformato le tradizionali orecchiette in croccanti chips. Questo delizioso snack, perfetto per bar e ristoranti, offre un’alternativa gustosa e pronta al consumo senza bisogno di stoviglie, mantenendo il sapore autentico della Puglia.
Secondo Coldiretti Puglia, quasi 20mila giovani agricoltori stanno rivoluzionando il settore agricolo con innovazioni che creano occupazione e promuovono la sostenibilità. Il 15,3% delle aziende agricole condotte da giovani è biologico e il 23% è impegnato nelle stalle, contribuendo con idee green a garantire cibo ed energia alla regione, soprattutto in tempi di crisi delle materie prime.
Donato Mercadante, leader di Coldiretti Giovani Impresa Puglia, sottolinea che il 12% delle imprese giovani svolge attività multifunzionali, con ricadute positive sull’ambiente e la collettività, come la produzione di energie rinnovabili e l’agricoltura sociale.
Le aziende in corsa per l’Oscar Green incarnano un modello di innovazione sostenibile che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità. Questi giovani imprenditori, protagonisti della transizione ecologica, non solo realizzano i propri sogni imprenditoriali, ma rispondono anche alle esigenze della collettività, creando prodotti originali e servizi essenziali per il territorio.
potrebbe interessarti anche
Speciale ANCI Torino 2024: notizie, interviste, curiosità
Gdf, presentato il Calendario Storico 2025
Sciopero 29 novembre, UIL e CGIL in piazza: ‘Stop tagli a enti locali’
Sanzioni meno severe per reati ambientali più gravi, Nitti: ‘Paradosso’
Speciale: il Natale dei tarantini raccontato da Antonio Fornaro
Santa Cecilia Taranto, il racconto della nottata