MESAGNE- È stato chiuso per 30 giorni il bar Rossonero, come già accaduto più volte in passato, perché luogo per l’acquisto e la consumazione di sostanze stupefacenti, abituale ritrovo di pregiudicati, nonché luogo di contatto tra soggetti dediti allo spaccio e assuntori.
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L’ordinanza emessa dal questore di Brindisi è stata eseguita dai poliziotti del commissariato di Mesagne, a seguito dell’indagine “Fire” condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Vito dei Normanni, che ha disarticolato una presunta associazione per delinquere armata finalizzata al narcotraffico operante nella città di Mesagne.
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L’associazione per delinquere sarebbe composta da 11 soggetti contigui a elementi di vertice della locale consorteria di stampo mafioso “Sacra Corona Unita”, tra cui il boss Donatiello Giovanni, alias “cinque lire”.
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Nel bar “Rouge et Noir”, così come emerso agli atti dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, i membri della presunta associazione per delinquere disarticolata sarebbero stati soliti incontrarsi alla presenza del gestore che in più occasioni avrebbe avuto contezza degli affari illeciti consumati all’interno o nelle immediate vicinanze del bar.
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