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Omicidio Paolo Stasi, concordato in appello tra Procura e difesa: l’ipotesi

Una nuova determinazione della pena porterebbe ad un ulteriore sconto della stessa, portando la condanna a 16 anni di reclusione. Si chiuderebbe così definitivamente il filone processuale leccese che grava sull’imputato, minore all’epoca dei fatti.

FRANCAVILLA FONTANA – Procura generale e difesa potrebbero accordarsi sulla pena per Luigi Borracino, presunto killer di Paolo Stasi, il 19enne ucciso a Francavilla Fontana il 9 novembre del 2022. L’udienza in Corte d’Appello è fissata per il prossimo 26 marzo.  

Al netto di quello che poi deciderà la Corte, esiste la concreta possibilità che la Procura Generale e la difesa di Luigi Borracino, 21enne reo confesso dell’omicidio di Paolo Stasi, possano trovare un accordo attraverso lo strumento del concordato.  

È l’indiscrezione che trapela tra le aule della Corte d’Appello di Lecce dove, il prossimo 26 marzo, si discuterà il ricorso avverso la sentenza di condanna in primo grado a carico del presunto killer. Ovvero, grazie allo sconto di pena in dote all’abbreviato, 20 anni di reclusione. Così decise la scorsa primavera il Tribunale per i minorenni di Lecce. 

Omicidio Paolo Stasi, i due procedimenti

Ora, con il Processo in Corte d’Assise a Brindisi che si avvia verso la sua conclusione, la proposta di concordato con rinuncia ai motivi d’appello apre a nuovi scenari, tanto in termini di strategia difensiva, quanto meramente matematici.  

Una nuova determinazione della pena porterebbe ad un ulteriore sconto della stessa, portando la condanna a 16 anni di reclusione. Si chiuderebbe così definitivamente il filone processuale leccese che grava sull’imputato, minore all’epoca dei fatti. Era il 9 novembre del 2022 quando Borracino, accompagnato sul posto dal presunto complice Cristian Candita, esplose due colpi di pistola contro il 19enne Paolo Stasi, morto sull’uscio della sua abitazione in via Occhibianchi, a Francavilla Fontana.

Poi, a maggio dell’anno successivo, carabinieri e Procure di Brindisi e Minorenni di Lecce strinsero il cerchio sugli indagati, arrestati e accusati, con lo spaccio di droga che resta aperto in Assise a fare da sfondo, dell’omicidio volontario in concorso aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi del giovane. Quel cerchio che, a distanza di due anni mezzo, sta per chiudersi, in maniera definitiva.  

 

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