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Altamura, omicidio e lupara bianca: quattro arresti

ALTAMURA – Una lotta all’interno dello stesso clan. Omicidio aggravato in concorso, detenzione e porto illegale di armi. Il tutto, con l’aggravante del metodo mafioso. I carabinieri di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale su richiesta Direzione Distrettuale Antimafia, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di quattro persone, tutte originarie di Altamura.

Secondo l’accusa, il pomeriggio del 17 novembre 2006, la vittima, un 32enne, condotta in auto con un inganno nelle campagne di Altamura da due persone (fra le quali Bartolo Dambrosio, ritenuto il capo dell’omonimo clan, a sua volta vittima di omicidio nel 2010), è stata colpita a distanza ravvicinata da tre colpi di fucile esplosi da uno degli arrestati, ora 56enne, con il supporto logistico degli altri tre (di 45, 57 e  61 anni), i quali avrebbero poi spostato e nascosto l’auto della vittima il cui cadavere non è stato mai ritrovato. Le indagini, condotte mediante servizi di osservazione e pedinamento e supportate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di individuare il movente del delitto, tuttora caso di “lupara bianca”. Il mandante, infatti, allora a capo dell’omonimo sodalizio criminale, avrebbe commissionato e partecipato all’omicidio, insieme ai quattro arrestati, per agevolare l’attività mafiosa del proprio gruppo criminale, con il quale la vittima, pur avendone fatto parte, era entrato in contrasto in modo da progettare a sua volta un attentato ai danni dello stesso capo clan. Il gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura delle quattro persone, delle quali tre già detenute

 

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