FRANCAVILLA FONTANA – La tragedia familiare di Contrada Cicoria, a Francavilla Fontana: lascia il carcere per i domiciliari il 71enne Angelo Argentina, accusato dell’omicidio del figlio Stefano.
Non solo i problemi di salute e, quindi, l’incompatibilità con il regime carcerario, ma anche e soprattutto l’affievolimento di quei gravi indizi di colpevolezza che, due settimane fa, portarono all’arresto in carcere di Angelo Argentina, il 71enne di Francavilla Fontana accusato dell’omicidio volontario del figlio Stefano, 45 anni, morto in ospedale dove era arrivato ferito da tre coltellate all’addome.
Colpo di scena nell’inchiesta sulla tragedia familiare di Contrada Cicoria, con l’unico indagato che lascia il carcere per tornare nella sua abitazione in regime di domiciliari con annesso braccialetto elettronico.
La decisione del gip Vittorio Testi arriva a margine dell’istanza già presentata dall’avvocato Massimo Romata, ma anche dell’autopsia disposta dal pm Alfredo Manca ed eseguita dal medico legale Domenico Urso. L’esame autoptico, in attesa dei risultati istologici e tossicologici, non ha potuto collegare in modo definitivo il decesso, sopravvenuto dopo 30 ore dal sanguinoso episodio, con l’accoltellamento, non escludendo quindi altre cause. Da qui, la nuova ordinanza: l’anziano lascia il carcere, ristretto sì, ma nella sua abitazione, accusato dell’omicidio volontario del figlio. L’arma, come in ogni giallo che si rispetti, non è mai stata ritrovata.
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