Omicidio De Carlo a Gioia del Colle, i killer attendevano il 39enne

GIOIA DEL COLLE – Sette colpi, uditi anche dalle abitazioni vicine, non hanno dato scampo a Michele De Carlo, il 39enne di Gioia del Colle che sabato mattina all’alba è stato freddato da due killer a volto coperto giunti nel deposito industriale di via Magnani prima che iniziasse il turno di lavoro.

Una vera e propria esecuzione in stile mafioso tanto da fare arrivare sul posto la dda con il pm Domenico Minardi che ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo – trasportatore di prodotti caseari – che lascia moglie e due figli.

Il cadavere è stato trovato nelle vicinanze dei capannoni dove stazionano i mezzi impiegati per il trasporto dei latticini. A dare l’allarme, il padre della vittima. Nel pomeriggio di sabato i carabinieri hanno ascoltato i familiari di De Carlo e altri testimoni.

Da una prima ricostruzione, pare che i killer, arrivati a bordo di un’auto forse dopo aver studiato le abitudini della vittima, si sarebbero appostati nella strada ad attenderlo. Non è escluso che avessero danneggiato le telecamere di videosorveglianza per non essere immortalati.

Un agguato premeditato, quindi, secondo la Dda di Bari che coordina le indagini dei carabi- nieri. L’Antimafia ritiene che il delitto sia collegato al mondo dello spaccio di droga e che sia maturato in un contesto di criminalità organizzata.

L’uomo aveva dei precedenti e qualche mese fa era stato assolto nell’ambito da un processo in cui gli erano contestati reati in materia di armi e favoreggiamento. Nei suoi confronti l’accusa aveva chiesto la condanna a 4 anni: nell’ambito di questo processo aveva scontato un periodo di detenzione tra carcere e domiciliari.

Intanto il primo cittadino di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, manifesta tutto il suo sconcerto per l’episodio che ha travolto la cittadina dell’entroterra barese: “Questo gravissimo accadimento – ha detto il sindaco – merita da parte del prefetto una convocazione immediata del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza”.

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