TARANTO- Avrebbero allestito una piazza di spaccio in una palazzina sequestrata della Città vecchia, si sarebbero allacciati abusivamente alla rete elettrica e avrebbero lasciato un cane di guardia alla “roba”: un 25enne e un 30enne sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Taranto.
È accaduto nella serata di ieri, 10 marzo, quando i militari hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Taranto nei confronti di un 25enne e di un 30enne, entrambe pregiudicati del luogo, ritenuti responsabili dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, violazione di sigilli e di furto di energia elettrica.
L’avvio dell’attività d’indagine e le perquisizioni: droga, soldi e cane da guardia
Le indagini, avviate nel mese di febbraio, hanno consentito di appurare che i due hanno allestito una centrale di spaccio all’interno di uno stabile – sottoposto a sequestro – ubicato in Città Vecchia, peraltro allacciandosi abusivamente alla rete elettrica.
In particolare, il 24 febbraio, nel corso dello svolgimento di una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Taranto, gli operanti hanno sorpreso in uno stabile con i sigilli per occupazione abusiva, il 25enne che è sfuggito al controllo lasciando su un tavolo materiale per il confezionamento dello stupefacente, 800 euro in contanti provento dell’attività illecita e un marsupio con all’interno 20 grammi di cocaina nonché le chiavi dell’appartamento del 30enne. Durante gli operanti si sono accorti che i due appartamenti sono stati messi in collegamento da un terrazzo in comune cui si accede mediante botole lastricate, ritenuto logisticamente idoneo a eludere eventuali controlli da parte delle forze di polizia. Inoltre, l’11 febbraio i militari in occasione di un’altra operazione antidroga hanno trovato all’interno dell’appartamento occupato abusivamente un cane risultato appartenere al 30enne.
Al termine delle formalità di rito, il 25enne è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico mentre il 30enne è stato condotto in carcere. Il procedimento penale a loro carico instaurato si trova nella fase delle indagini preliminari. I due indagati verranno sottoposti a interrogatorio di garanzia nei prossimi giorni dinanzi al gip.
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