FRANCAVILLA FONTANA – Troppi nomi, poche poltrone. Troppi uomini, troppe donne. Troppo PD, in generale, per un risultato di lista straordinario che, però, rischia di incrinare gli equilibri di Città Futura, di quel civismo e di quelle competenze a cui il sindaco Antonello Denuzzo non vuole rinunciare. Bisognerà trovare il giusto compromesso tra il classico e intramontabile Manuale Cencelli, la legge e il “cuorebatticuore” per chiudere il cerchio sui nomi dei 7 assessori che comporranno la nuova giunta del sindaco rieletto.
Due poltrone su tre, fronte PD, saranno divise tra Annalisa Toma, Annamaria Padula e Alessandra Latartara. Ma il Partito Democratico preme per un terzo assessore, per una delega in bilico tra il segretario Carmine Sportillo e l’ex assessore dell’era Bruno Nicola Cavallo. Proprio a Maurizio Bruno, invece, dovrebbe andare, via voto in consiglio, la presidenza dell’Assise, come confermato dall’interessato ad Antenna Sud.
Troppi nomi, poche poltrone. Perché la terza assessora non potrà certo essere scelta, per questioni genetiche, tra Domenico Attanasi, Nicola Lonoce e l’escluso dal consiglio Sergio Tatarano, i tre “inseparabili” cui Denuzzo non vorrebbe mai rinunciare. Senza contare l’obbligo, riecco il “Cencelli”, di assicurare una delega alla lista “è Civica”, con l’ex presidente dell’Ambito Giuseppe Bellanova in pole davanti a Gino Fanizza. Tra questi nomi, più di qualcuno rischia di restare deluso. Anche perché, nel calcolo, manca ancora una “quota rosa”, con i nomi caldi di Numa Ammaturo e dell’uscente, ma castigata dal voto popolare, Eleonora Marinelli.
Troppi nomi, poche poltrone. Un solo manuale. Troppo poco, anzi, troppi e basta per la nuova Città Futura.
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