“Negligenze e omissioni, ma anche l’aver anteposto gli interessi commerciali per aumentare i propri profitti, davanti alla garanzia del trasporto in sicurezza dei passeggeri, in un viaggio, dalla Grecia all’Italia, che sarebbe avvenuto anche in condizioni meteo proibitive”. E’ quanto sostengono Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, pm di Bari, nella ricostruzione del naufragio della moto-nave Norman Atlantic, avvenuto nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre del 2014 al largo delle coste albanesi: causò 31 morti, con 19 corpi mai ritrovati, tra questi anche quello di un bambino di 6 anni.
Un naufragio, secondo l’accusa, che si sarebbe materializzato con lo spegnimento dei due motori, determinato dall’incendio di un camion frigo sul ponte 4. La Procura, inoltre, contesta agli imputati anche l’aver consentito l’imbarco di mezzi pesanti (che necessitavano di essere allacciati alla rete elettrica) in numero superiore rispetto a quello consentito dalle norme.
Al termine della requisitoria, durata due giorni, i pm hanno chiesto 23 condanne e un’assoluzione. Le richieste più alte, nove anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, sono state avanzate per i rappresentanti legali delle due società imputate: Carlo Visentini della ‘Visemar di Navigazione’ srl, armatrice della motonave Norman Atlantic, e Ioanni Vardinogianni, rappresentante legale Anek lines, noleggiatrice del traghetto. Stessa richiesta per il comandante Argilio Giacomazzi. I tre rispondono di naufragio e omicidio plurimo colposo con l’aggravante della colpa cosciente.
Più volte, nel corso della requisitoria, i due pm hanno sottolineato le presunte responsabilità di Visentini, Vardino e Giacomazzi tanto nella fase iniziale del trasporto (con le presunte violazioni in ordine alla sicurezza sui luoghi di lavoro, tra certificaticazioni non aggiornate e sistema antincendio “deficitario e obsoleto”), ma anche durante l’emergenza dopo l’incendio. “Le operazioni di evacuazione sono state tutte sbagliate. La corretta esecuzione avrebbe potuto salvare tutte le persone a bordo – hanno accusato i pm -. Sono mancante le operazioni fondamentali di convogliamento dei passeggeri. La folla, inferocita e terrorizzata, non ha avuto alcuna indicazione circa il comportamento da tenere, o un salvagente. Almeno due persone sono cadute in mare durante queste operazioni. Non c’era nessuno dei passeggeri che avesse il salvagente. Diversi testimoni hanno raccontato di essere stati costretti da soli a rompere il cassone dei salvagenti per poi indossarli”, hanno concluso.
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