Il movimento IO C’ENTRO si oppone fermamente all’installazione del dissalatore sul fiume Tara, un’area di straordinario valore ambientale e forestale che deve essere tutelata. Il Tara, già sottoposto al prelievo di oltre 1000 litri al secondo da parte di Acque del Sud per rifornire l’ex Ilva e le campagne irrigue, rischia di subire un ulteriore stress idrico con un prelievo complessivo di 2000 litri al secondo, il cui impatto nel tempo non è stato adeguatamente valutato.
«Non comprendiamo perché, nonostante le valide alternative indicate da Legambiente – a partire dalla riduzione delle perdite nella rete idrica e dall’analisi di altri siti – la scelta sia ricaduta nuovamente su Taranto», dichiarano Giuseppe Fiusco e Adriano Tribbia, membri dell’Esecutivo Provinciale di IO C’ENTRO. «La costruzione del dissalatore avrà conseguenze pesanti sull’ambiente, sull’ecosistema e sul paesaggio, compromettendo ulteriormente un territorio già provato».
Ricordano inoltre che il progetto era stato inizialmente inserito tra quelli proposti per il Just Transition Fund, ma era stato respinto dalla Commissione VIA VAS del Ministero dell’Ambiente. Gli obiettivi strategici di minimizzare le emissioni e ridurre gli inquinanti in atmosfera non sono stati considerati compatibili con i consumi energetici elevatissimi e le emissioni di CO2 associate al dissalatore.
«Invitiamo tutte le forze politiche e sociali impegnate nella tutela dell’ambiente a esprimere una chiara contrarietà al progetto. Non si può essere ambientalisti a giorni alterni, a seconda di chi propone l’intervento», concludono Fiusco e Tribbia.
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