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Ascoli Satriano. Armi, munizioni e bomba nascoste in masseria: nei guai imprenditore agricolo

ASCOLI SATRIANO- Avrebbe nascosto nella propria masseria una bomba, polvere da sparo, un fucile, una pistola, 500 cartucce di vario calibro e coltelli: un imprenditore agricolo, incensurato fino a oggi, è stato arrestato dai carabinieri di Foggia per detenzione illegale di materiale esplodente e di armi comuni da sparo clandestine ed anche la ricettazione.

È accaduto dopo un’imponente perquisizione effettuata nella masseria di un 44enne di Ascoli Satriano, imprenditore agricolo, dai carabinieri del nucleo Investigativo di Foggia con l’ausilio tra l’altro dei “Cacciatori” di Puglia e di un’unità cinofila dell’Arma specializzata nella ricerca di armi ed esplosivi.

L’uomo, sino a questo momento incensurato, dopo le operazioni di perquisizione e ispezione avvenute per ore nella sua proprietà, è stato trovato complessivamente in possesso di un ordigno esplosivo ad alta micidialità del peso di oltre tre etti e mezzo. Inoltre, è stata anche trovata una pistola con matricola abrasa con caricatore inserito e colpo in canna, un fucile sovrapposto, anch’esso con matricola abrasa, e circa 500 cartucce di vario calibro, sia per arma lunga che per arma corta, nonché della polvere da sparo all’interno di alcuni recipienti, per oltre due etti. All’imprenditore agricolo sono stati contestati quindi i reati di detenzione illegale di materiale esplodente e di armi comuni da sparo clandestine ed anche la ricettazione.

L’ordigno artigianale, dato il particolare profilo di rischio per l’incolumità pubblica, su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, è stato fatto brillare, subito dopo il rinvenimento, in una cava, il tutto grazie all’intervento dagli artificieri dei Carabinieri fatti appositamente arrivare da Bari.

L’uomo è stato invece tradotto in carcere a Foggia, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della locale Procura della Repubblica, dove tuttora si trova ristretto in custodia cautelare dopo la relativa udienza di convalida.

Per quanto riguarda le armi, infine, le stesse in questi giorni verranno portate al RIS di Roma per i necessari accertamenti tecnici specialistici ed in particolare per cercare di accertarne la provenienza, mediante in particolare il ripristino matricolare.

Va precisato che la posizione della persona arrestata è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

Magistratura e carabinieri, ancora una volta, hanno dato un’importante risposta – in termini di legalità e sicurezza – nel territorio della provincia di Foggia, a tutela dei cittadini ed in generale delle comunità, a riprova della grande attenzione costantemente rivolta alla Capitanata.

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