La riunione del 9 marzo, tenutasi a Bari nella sedela Regione Puglia alla presenza della task force per l’occupazione presieduta da Leo Caroli, ha avuto come oggetto la vertenza della Tessitura di Mottola in liquidazione del Gruppo Albini. Una riunione alla quale erano presenti l’amministratore delegato Fabio Tamburini, per il Gruppo Albini, la società di scouting Vertus e le Parti Sociali.
Secondo Pietro Pallini, coordinatore provinciale della UIL di Taranto, e Amedeo Guerriero, segretario della UILTEC tarantina, si intravede qualche speranza per la continuità lavorativa dei quasi 100 lavoratori che, diversamente, alla fine del 2023 rischierebbero l’apertura della naspi, quindi la perdita dell’occupazione, qualora l’azienda non dovesse essere rilevata da un altro soggetto industriale.
“È stata una giornata sicuramente diversa, ma con le dovute cautele sul senso dell’ottimismo per le quasi 100 famiglie che da troppo tempo vivono nell’incertezza lavorativa – commentano a margine della riunione proprio Pallini e Guerriero -. Abbiamo appreso dall’amministratore delegato Tamburini che ci sarebbero due soggetti economici, a dire dell’amministratore delegato di Albini, con un’offerta seppure al momento non vincolante”.
“Come UIL commentiamo questa notizia con i piedi ben piantati per terra e lontano dall’ottimismo, nostro malgrado, alla luce di quanto accaduto solo pochi mesi fa – proseguono -, quando la Vertus, società di scouting incaricata da Albini, paventò la possibilità che il sito di Mottola potesse essere rilevato da Motion, la multinazionale di Forlì che si era impegnataa reindustrializzare. Ma la stessa Motion sparì nel nulla facendo ripiombare nella disperazione 100 famiglie e lasciando intorno al panorama industriale del territorio macerie ancor più pesanti rispetto al passato”.
”Entro la fine di aprile abbiamo chiesto, come UIL, una nuova riunione con tutte le parti in causa: si discuterà, almeno speriamo, di questa offerta vincolante all’acquisto del sito del Gruppo Albini con un contesto di delocalizzazione che speriamo rappresenti per la prima volta un solco oltre la piaga delle delocalizzazioni al sud, a Taranto”, aggiungono i due sindacalisti.
”In questa fase, come sindacato, saremo molto ‘severi’: per noi, la nuova proprietà deve necessariamente essere un soggetto credibile e garantire il pieno riassorbimento di tutta la forza lavoro, quasi 100 lavoratori attualmente in cigs per transizione occupazionale. Come resta fondamentale superare i vincoli che ancora oggi appaiono presenti per quanto ottiene le politiche attive facendo rientrare anche i lavoratori della Tessitura di Mottola al pari di tutti i cassintegrati a zero ore, entro il mese di settembre 2023”, concludono Pallini e Guerriero.
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