GROTTAGLIE – Secondo la ricostruzione degli investigatori, Ciro Meo, operaio francavillese morto sul cantiere precipitando dalla pedana, sarebbe deceduto a casa della violazione di norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Per questo, a distanza di 14 mesi, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto – PM Francesco Ciardo – ha chiesto il rinvio a giudizio di due imprenditori di Grottaglie, accusati di omicidio colposo aggravato della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
I due, titolari della ditta per cui lavorava lo sfortunato 62enne, sono accusati di avere cagionato la morte dell’operaio francavillese registrata il 26 gennaio 2021 per “trauma cranico da precipitazione”. In particolare si contesta di avere consentito o comunque non impedito “che il Meo salisse sulla pedana montata sulle forche del carrello elevatore condotto da uno degli indagati in condizioni di assoluta insicurezza (senza dispositivi di protezione individuale e di sicurezza) per effettuare l’operazione sopra detta e durante le operazioni di innalzamento lo stesso perdeva l’equilibrio e cadeva sul pavimento sotto stante da un’altezza di mt. 3 circa riportando un trauma cranico da precipitazione”.
L’udienza preliminare si terrà innanzi al GUP dott.ssa Rita Romano l’11 maggio prossimo. I prossimi congiunti dell’operaio francavillese sono assistiti dagli avvocati Domenico Attanasi e Antonio Almiento del Foro di Brindisi e dal consulente medico legale dott. Donato Sardano.
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