A dicembre dello scorso anno, l’associazione Genitori tarantini ha inviato una PEC al sindaco di Taranto riguardo il monumento dedicato alle giovani vittime dell’inquinamento industriale. “Tuttavia, come già avvenuto in passato per altre richieste, non ha ricevuto alcuna risposta”, si legge in una nota dell’associazione.
“Nei primi mesi di quest’anno, durante un incontro informale, abbiamo discusso del monumento con Angelica Lussoso, assessore alla cultura: inizialmente si era mostrata disponibile a sostenere il percorso istituzionale per ottenere i permessi necessari per l’installazione dell’opera nello spazio comunale, successivamente non ha più fornito alcun seguito alla questione”, continua la nota.
“Di fronte a questo stallo, per cercare vie alternative l’associazione si è rivolta a un consigliere comunale dell’opposizione, che ha promesso di presentare una mozione da discutere nel prossimo consiglio comunale, e così è stato”, racconta l’associazione Genitori Tarantini.
“Nel pomeriggio di lunedì 16 settembre, a partire dalle 14:30, il consiglio comunale di Taranto si riunirà per votare otto mozioni, tra cui quella relativa al monumento per le giovani vittime dell’inquinamento industriale. Una delegazione dell’associazione Genitori tarantini sarà presente per assistere alla votazione e invita chiunque voglia partecipare a unirsi presso Palazzo di Città”.
“L’associazione si impegna a informare tutti sull’esito della votazione, elencando coloro che si esprimeranno a favore, i contrari, e anche chi eventualmente deciderà di uscire dall’aula per far mancare il numero legale. Siamo tarantini, abituati a tutto, anche alle azioni meno dignitose da parte degli amministratori”.
“L’opera del maestro Carmelo Conte sarà un monumento maestoso e simbolico, dedicato non solo alle vittime dell’inquinamento di Taranto, ma di tutto il mondo, compresi i giovani lavoratori deceduti a causa di emissioni tossiche. Taranto, città simbolo di questa lotta, rappresenta il luogo ideale per questa installazione. Qualora il consiglio comunale dovesse dare una risposta negativa, l’associazione è pronta a intraprendere altre strade, come già fatto in tante battaglie civili precedenti”, conclude la nota.
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