Pacificare la lettura della storia, arginare l’odio politico, i tentativi di giustificare atti orrendi e prevaricazioni, insegnare alle nuove generazioni che la violenza è tale sempre e comunque, e che i morti meritano rispetto, che siano appartenuti all’una o all’altra posizione politica, che siamo stati uccisi per una ragione o per un’altra. Che sono cioè morti, vittime, che in guerra non ci sono le serie A e le serie B e che il confronto, anche duro ma di merito, deve restare l’unica via praticabile. Pur in tempi difficili come quelli che viviamo.
È per questa ragione che l’Amministrazione comunale di Monteroni – dopo una lunga ricerca storica merito di Salvatore Quarta, figlio di un internato – ha voluto installare due stele distanti pochi metri l’una dall’altra, nell’area mercatale del paese per ricordare le vittime delle foibe per mano dei partigiani di Tito e le vittime del nazismo.
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