Angelo Salerno, gip di Bari, ha convalidato il fermo di Vincenzo Formica, l’87enne accusato di aver investito con l’auto e ucciso la figlia Mariangela uccisa nella serata di venerdì 2 giugno a Monopoli.
Il gip, accogliendo parzialmente la richiesta della Procura, che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ha disposto gli arresti domiciliari: l’accusa è di omicidio volontario, aggravato dall’aver commesso il fatto in danno della figlia.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al termine di un violento litigio per le cure da prestare alla moglie malata di Alzheimer, Formica sarebbe salito sulla sua Seat Ibiza e avrebbe intrapreso “la marcia lungo il vialetto antistante l’abitazione familiare investendo la figlia Mariangela, sormontandone il corpo con gli pneumatici (anteriori e posteriori) lato destro”, si legge negli atti.
Dopo l’investimento si sarebbe allontanato dalla casa di contrada Laghezza di Monopoli. A sentire le urla di aiuto della donna (seguite da un tonfo sordo e da silenzio) sono stati alcuni vicini, che si sono avvicinati al cancello della villa e hanno notato un corpo steso a terra sul vialetto.
La vittima. in quel momento, “respirava a fatica e sanguinava da più punti” presentando “un’evidente frattura esposta” al braccio destro e aveva “il viso tumefatto”. Uno dei vicini ha quindi fermato un’auto che passava di lì, il cui conducente ha poi chiamato i carabinieri, intervenuti intorno alle 20.00.
Come scrive il magistrato, dopo l’arrivo dei vicini Vincenzo Formica, “con atteggiamento di assoluta indifferenza”, è tornato sul posto mostrando a chi era lì alcune ferite che aveva sull’avambraccio e che si sarebbe provocato nel litigio con la figlia. Fermato e portato in carcere, in sede di interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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