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Francesco Ventola

Molotov contro abitazione Ventola: Procura Trani apre inchiesta

Intanto la politica solidarizza con l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, e lancia un messaggio forte: “Non ci faremo intimidire”

La Procura di Trani ha avviato un’indagine per chiarire l’attacco avvenuto la scorsa notte a Canosa di Puglia, nel nord Barese, dove una molotov è stata lanciata contro il portone dell’abitazione dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola. L’ipotesi di reato è danneggiamento a seguito di incendio. Al momento, gli investigatori procedono contro ignoti, con la polizia incaricata di condurre i rilievi sul posto.

Si tratta del terzo episodio simile registrato in città nelle ultime settimane: in precedenza, sono stati incendiati i portoni delle abitazioni di un direttore di banca e di un dirigente comunale.

Le reazioni: “Non ci faremo intimidire”

Ventola, presente ieri a Bari alla firma dell’Accordo di coesione da 6,5 miliardi per la Puglia alla presenza della premier Giorgia Meloni, ha commentato: “Sono sollevato che la mia famiglia stia bene. È stato un episodio spaventoso, ma confido nelle indagini delle autorità competenti”. Numerosi i messaggi di solidarietà da parte di esponenti politici di vari schieramenti.

Il capodelegazione di FdI a Bruxelles, Carlo Fidanza, e il copresidente Ecr, Nicola Procaccini, hanno definito Ventola “un politico stimato che non si lascerà intimidire”. Il sottosegretario Marcello Gemmato ha parlato di “clima intimidatorio da condannare fermamente”, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ricordato episodi simili, sottolineando: “Un gesto vile che richiama pagine oscure della storia italiana”.

Anche il Pd, con il segretario pugliese Domenico De Santis, e il Movimento Cinque Stelle, con l’europarlamentare Valentina Palmisano, hanno espresso vicinanza a Ventola e condannato l’attacco.

Un allarme per Canosa: tre casi in poche settimane

Il moltiplicarsi di episodi simili in città solleva preoccupazione per un possibile clima di intimidazione verso figure pubbliche e istituzionali. Le autorità locali e la Procura stanno intensificando gli sforzi per individuare i responsabili, mentre la comunità politica, unanime, si dichiara decisa a non cedere alle minacce.

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