Le sonorità jazz, una voce graffiante e la profondità di testi che entrano di diritto nella storia della poesia: tre elementi che si fondono in una sola emozione sul palco dell’auditorium “Regina Pacis” di Molfetta.
“Chiamatemi Mimì” non è solo uno spettacolo o un tributo postumo alla grande Mia Martini, né si tratta di un risarcimento morale quasi obbligato nei confronti di una grande artista che nel mondo dello spettacolo era stata colpita dallo stigma di “portare sfortuna” al solo nominarla.
“Chiamatemi Mimì” è un progetto che Lisa Manosperti con il maestro Andrea Gargiulo ha voluto realizzare per donare al pubblico quelle emozioni che lei porta nel cuore da quando ha scoperto la grandezza vocale e musicale di Mia Martini.
Si viaggia su binari paralleli, grazie agli arrangiamenti del maestro Andrea Gargiulo (al piano) con le atmosfere jazz nelle quali si innestano i successi di Mia Martini: “Almeno tu nell’universo”, “Gli uomini non cambiano”, “Minuetto”, “Cu’mme!” vivono di luce nuova grazie ai giochi vocali di Lisa Manosperti accompagnata, in maniera magistrale, anche dalle sonorità del flauto di Aldo Di Caterino, della batteria e delle percussioni di Giuseppe Berlen e del contrabbasso di Camillo Pace.
Un nuovo successo che premia le scelte del direttore artistico della Fondazione “Valente” di Molfetta, Sara Allegretta: “Abbiamo voluto anche quest’anno riproporre la formula del concerto reading, mettendo insieme testi poetici e teatrali unendoli al contesto musicale” dichiara.
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